Impianto di Biogas

DigestoreGli impianti di digestione anaerobica finalizzati alla produzione di biogas vengono usualmente denominati “impianti a biogas”.
Si distinguono diverse tipologie impiantistiche a seconda della temperatura di processo, del tenore di solidi presenti in vasca e del numero di fasi di digestione.

A seconda della temperatura di esercizio si distinguono digestori che lavorano in condizioni mesofile (35 °C), termofile (55 °C) e psicrofile (inferiore ai 30 °C).

Si hanno poi impianti che lavorano in condizioni dette drysemidry e wet a seconda che il tenore di solidi totali (ST) in vasca sia superiore al 20%, compreso tra il 10 e il 20% e inferiore al 10%.

Indipendentemente dal tipo di processo, un impianto di biogas si compone tipicamente di: una o più vasche di digestione mantenute in condizioni anaerobiche, di solito completamente miscelate e riscaldate all’interno delle quali avviene il processo di digestione della sostanza organica; una vasca di premiscelazione del materiale in ingresso ai digestori, dove si realizza la diluizione desiderata ed infine una vasca di raccolta del materiale in uscita (digestato).

Il digestato viene tipicamente avviato ad un separatore solido/liquido. La frazione liquida è inviata in testa all’impianto per la diluizione del materiale in ingresso, mentre quella solida generalmente stoccata e impiegata in agricoltura.

L’impianto viene dotato di un opportuno gasometro per lo stoccaggio del biogas, il quale, prima di essere impiegato nei gruppi cogenerativi di combustione viene solitamente depurato in appositi sistemi di abbattimento degli inquinanti in esso presenti.